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Fondi e collezioni - Dettaglio

CORTI, Luigi (cilindri di Chiasso)

Cronologia
1890-1940

Quantità, volume o dimensione
116 Cilindri

Soggetto produttore
CORTI, Luigi; FERRARIO, Giuliano

Nota biografica
Nato nel 1837 da Giovanni Corti e Teresa Fumagalli, dopo un'infanzia tranquilla a Boffalora, Luigi Corti partì per Londra attorno al 1857. Trovò lavoro presso una fabbrica dove incontrò altri emigranti; legò in particolare con Damiano Vanini, originario di Mendrisio. Intuendo i cambiamenti della moda, e dimostrando particolare intraprendenza, i due giovani si lanciarono con successo nella produzione di fiori artificiali per cappelli. Rimasto solo dopo la morte di Vanini durante una spedizione al seguito di Garibaldi (1865 ca.), Corti moltiplicò in contatti con la sua città d'origine, Chiasso, che nel frattempo si stava velocemente trasformando in importante borgo di confine contraddistinto dalla presenza di un commercio fiorente e da numerose case di spedizione. Essendo il costo della manodopera londinese particolarmente elevato, Luigi Corti decise di fare confezionare parte dei fiori ornamentali per cappelli a Chiasso, dando lavoro alle donne del suo quartiere natale, Boffalora. Nel frattempo, Corti aveva sposato la vedova di Damiano Vanini, la pianista Mary Ann Ellis, con la quale condivideva l'amore per la musica. Nel corso del suo percorso imprenditoriale, Luigi Corti acquistò terreni e case, approfittando in parte della definitiva partenza di alcuni membri della famiglia che cedettero i loro beni. Ritornati a Chiasso nel 1891, i Corti si inserirono discretamente nella vita sociale della cittadina, pur mantenendo vivi i legami con l'estero ed effettuando numerosi viaggi di piacere, resi possibili da una condizione di vita più che agiata. Molti furono inoltre gli amici benestanti che dalla lontana Inghilterra si recarono a Chiasso. Corti morì nel 1929.

Storia archivistica
L'avvicinamento di Luigi Corti alla musica avviene tramite sua moglie Mary Ann Ellis, che suonava il pianoforte e possedeva molti spartiti. Con la moglie Luigi Corti acquistò il grafofono, fabbricato attorno al 1880. I cilindri, ascoltati e registrati in Svizzera, erano stati portati direttamente dall'Inghilterra dai coniugi Corti. Era infatti impossibile spedire tali materiali per posta a causa della loro estrema fragilità. In seguito alla morte di Luigi Corti, il grafofono è rimasto nella casa della famiglia Corti-Ferrario, come raccontato da Giuliano Ferrario, l'ultimo erede. Molti cilindri, depositati per anni in una soffitta, si ruppero e non poterono più essere utilizzati. Sui cilindri non figuravano etichette. I dati dei cilindri erano segnalati sui foglietti di carta, inseriti all'interno delle loro scatole. Molti di questi foglietti andarono poi persi.

Ambiti e contenuto
I cilindri possono essere suddivisi in due gruppi: 1) cilindri commerciali di marca Columbia e IACC, acquistati da Luigi Corti e da sua moglie con ogni probabilità quando ancora si trovavano in Inghilterra attorno al 1890-1900 e portati in Ticino. Si tratta di pezzi di bande musicali (ad esempio la London Military Band), di canti d'operetta, di pezzi d'orchestra (Columbia Orchestra); 2) cilindri di tipo non commerciale: si tratta di registrazioni eseguite a Chiasso attorno al 1903. Uniche nel loro genere, testimonianza eccezionale della vitalità artistica e musicale della piccola città di frontiera, questi cilindri sono di particolare importanza. Si tratta di cantate e pezzi interpretati da musicisti della regione, fra i quali va segnalato il cornettista Angiolino Camponovo, molto attivo nella banda musicale chiassese (denominata allora Musica cittadina di Chiasso) e citato più volte anche per l'esistenza di un suo gruppo musicale, la Bandella dell'Angiulin di Löva. Fra i cilindri conservati presso la Fonoteca figurano infatti delle registrazioni datanti del 1937, effettuate dai discendenti del Corti, in particolare dalla famiglia Ferrario.

Esistenza e localizzazione degli originali
Gli originali sono conservati negli archivi della Fonoteca.


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